
Infruttuose sono risultate le ricerche intorno alle origini di questa chiesa, le quali si possono comunque far risalire anteriormente al 1633, data incisa sulla colonna in pietra innalzata di fronte all'ingresso secondario.
Il gruppo sacro della Vergine col Figlio situato nella parete di fronte all'ingresso principale sostituisce un altro gruppo sacro di più vecchia data .
Per la volta decorata con stucchi ed il presbiterio a semicerchio rivestito in legno, questa chiesa è un vero gioiello ed è l'orgoglio del rione Pianello, in cui si trova (58), e dell'intera cittadinanza.
La pietà dei fedeli della zona la mantiene in ottime condizioni, collaborando con la famiglia Storti che da più di mezzo secolo ne ha solerte cura.
In questa chiesa si radunano i fedeli tutte le domeniche e le feste di precetto, e specialmente in occasione delle feste di Santa Rita, di Santa Maria delle Grazie, di Sant'Anna e di San Martino.
La chiesa e la statua della Pietà sono state restaurate nel 1880, data impressa sulla spalla della Vergine, insieme al nome del restauratore Picard, riscoperta nel 1970 quando si è provveduto ad un altro restauro.
L'altare in marmo è stato posto "coram populo", i due altari laterali in legno preesistenti sono stati rimossi, secondo le nuove disposizioni ecclesiastiche, il pavimento del presbiterio è stato rifatto).
Il pittore Francesco Caggiano picernese è stato il restauratore del gruppo sacro, ha diretto e condotto a termine i lavori di rifacimento del sacro tempio con perizia ed in breve tempo, collaborato dal geometra Donato Manfreda il quale ha generosamente prestato gratuitamente la sua opera.
In tale occasione i fedeli hanno provveduto a rinnovare l'arredamento dell'altare e ad acquistare una nuova lampada per il SS.mo Sacramento, custodito nel piccolo tabernacolo marmoreo alla sinistra del gruppo sacro succitato.
Animatrice e direttrice dell'opera di restauro è stata la signorina Maria Storti che ha avuto la collaborazione di famiglie amiche ed il sostegno dei consigli del parroco e del sindaco.
La spesa per i lavori è stata di un milione e mezzo di lire circa quale contributo libero dei fedeli, i quali hanno voluto generosamente ridare alla chiesa il suo primitivo decoro.
L'antica statua di Sant'Anna, rivestita con abiti di stoffa, è stata sostituita da un'altra di moderna fattura.
Rimesse al loro posto le due lampade antiche e tradizionali e caratteristiche, sospese ai due lati dell'altare (60), si è data una degna sistemazione sia al quadro di Santa Rita, dono della famiglia Figliola di Picerno e sia alla statua di Sant'Anna e a quella di San Martino.
Questo eroe della fede un tempo era venerato in un tempio nei pressi di un fosso destinato a deposito di neve, denominato pertanto "nevera" o "nevela" di San Martino e sito nella parte alta del Pianello detta "Pian Zambino". Andato perduto il beneficio, consistente in un appezzamento di terreno, e deperito il tempio, la sua statua fu trasportata in questa chiesa.